"L' intruso" il legal-thriller di Antonio Chicoli

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“Come ti senti?” È questa la domanda più comune, “Bene!” è la risposta dello scrittore. Antonio Chicoli è l’autore del romanzo “L’intruso”, un legal-thriller edito da Pironti, esordio letterario per questo giovane avvocato di Barletta ma laureatosi a Napoli all’Università Federico II. Stando alle parole dell’autore, scrivere questo libro è stato un piacere, una valvola di sfogo dalla routine quotidiana e dallo stress del lavoro e soprattutto, citando una breve passo tratto dalla presentazione dell’opera: “semplice [da scrivere] per il lavoro che faccio”. La trama in sintesi narra di un ragazzo laureato in Giurisprudenza che si ritrova in un importante studio legale di Napoli per raggiungere il suo sogno di divenire avvocato. Tra le intense giornate lavorative, gli impegni e “le corse in tribunale” Stefano, il protagonista del romanzo, si innamorerà di Virginia, figlia del datore di lavoro. Il suo lavoro, la sua mente e la sua vita saranno sconvolte però dalla scoperta di alcuni segreti provenienti dal passato delle persone con le quali si trova a contatto e si protrarrà fino alla scoperta della verità. Tra numerosi delitti che affliggono lo studio e colpi di scena sembra che il colpevole sia uno solo. Indagini di polizia, investigazioni private, truffe finanziarie e la presenza di uno psichiatra e di un informatico aiuteranno un ispettore della Questura di Napoli (Rodriguez), a risolvere il mistero che si cela dietro questi crimini. La presentazione si è tenuta alla libreria Feltrinelli di Napoli a via Tommaso d’Aquino; è stata breve ma ha messo in luce tutti quelli che, a giudizio dello scrittore e degli “amici” i quali lo hanno coadiuvato nella promozione, sono i punti forti di questo romanzo. “Legal-thriller su modello americano, poco avvocatesco, un libro per tutti” sono le parole usate da Antonio Arinelli e Luigi Massa (amici dell’autore) per descrivere alcuni tratti del libro ma, sicuramente più caratteristici, sono i riferimenti contenuti al suo interno specifici della vita del tribunale di Napoli, così come è sottolineato più volte durante la discussione. La presenza in sala era mista: giovani e meno giovani, uomini e donne, a mettere in luce come “L’Intruso” appaia effettivamente un romanzo per un pubblico piuttosto ampio. Sono state rivolte inoltre alcune domande ad Antonio Chicoli per saperne di più soprattutto sul suo futuro di scrittore. “In realtà ho voluto finirlo ma avrei voluto raccontare altre storie, lo leggevo mentre lo scrivevo”, non è intenzione dell’autore quindi cambiare qualcosa dell’opera anzi, intenzione sua (come ha ammesso chiaramente) è quella di scrivere ancora; un legal-thriller fresco “da leggere sotto l’ombrellone o nel tempo libero”; il voler esorcizzare la propria realtà lavorativa all’interno di queste pagine è sembrata la sua volontà primaria, mischiare la realtà con la fantasia, unire il lavoro col piacere. Ultima nota, non per importanza, la chiara volontà di progettare un film che prenda spunto da questo romanzo: “Potrebbe essere [L’intruso] un’idea per un film?” la risposta non ha lasciato dubbi: “Si! Ho già inviato una copia a De Laurentiis, sia perché sono un tifoso del Napoli sia perché si potrebbe creare un vero legal-thriller napoletano”